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Rivoluzione Democratica Romana In evidenza

Rivoluzione Democratica Romana

Roma ha vissuto negli ultimi cinque anni un degrado morale, sociale, politico e culturale che non ha precedenti.
Sotto il governo della destra la nostra città si è ripiegata su se stessa, è rimasta prigioniera delle sue paure, subendo gli effetti della crisi globale. 

 

Oggi appare divisa tra una minoranza che ha tutto e una maggioranza che non ha nulla. Ha perso una dimensione comunitaria e si è rinchiusa in recinti che non comunicano tra di loro: chi ha tutto difende i suoi spazi e i suoi privilegi, erigendo muri che la separano dalla moltitudine che scivola nella disperazione e nella protesta senza sbocchi.
Su questa divisione si è insediata una destra priva di progetti, di senso etico, di un’idea di futuro. Una destra predona che ha occupato ogni spazio di potere, stracciando merito e competenze e nominando ovunque fosse possibile persone dedite all’arricchimento personale e della propria fazione politica. Gli interessi dei poteri forti, a cominciare da quelli dei palazzinari, hanno così prevalso sugli interessi dei cittadini. Mentre aumentavano povertà, degrado, inefficienza, crescevano il potere e la ricchezza dei pochi a scapito del crescente disagio dei molti. La città è stata abbandonata, i cittadini si sono sentiti soli dinnanzi agli effetti devastanti della crisi economica, all’aggressione della grande criminalità mafiosa di cui troppo poco si parla e al diffondersi della violenza quotidiana, a cominciare da quella contro le donne e i diversi.
La voce dell’opposizione in questi anni è stata flebile e spesso ha accettato compromessi in cambio di qualche spazio di potere.
A tutto questo noi vogliamo porre fine. Roma ha diritto a un futuro degno della sua storia e del suo ruolo nel mondo.
In questi anni, nelle forme più diverse, le energie vive della città hanno resistito e si sono organizzate in forme nuove di cittadinanza attiva, dal referendum sull’acqua ai movimenti per il diritto alla casa, dalle occupazioni dei teatri ai comitati per il recupero delle periferie degradate, dalle associazioni antimafia al volontariato . Un nuovo spirito pubblico si è costituito dal basso e esige un mutamento radicale delle classi dirigenti, un governo ispirato ai beni comuni.
Lotta contro la povertà, il consumo del territorio, l’invasione delle mafie, il degrado urbano devono essere l’obiettivo di una nuova stagione di legalità, moralità, solidarietà. Cultura, recupero delle periferie, diritti civili, sviluppo sostenibile possono essere il volano per rimettere le ali a Roma.
A Roma serve un salto nel futuro. Roma non può più restare prigioniera dell’angoscia, deve tornare a essere comunità, luogo di dialogo, crocevia del mondo. Roma deve raccogliere l’esortazione del suo Vescovo, Papa Francesco, a non avere paura.
Noi pensiamo che Ignazio Marino, per la sua storia, per le sua competenze, per il suo programma, sia l’uomo giusto per guidare una riscossa civica, una vera e propria Rivoluzione democratica romana.

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